Baldassarre Ruocco e il suo percorso nel bartending
Dalla gavetta alla creazione di cocktail unici
Baldassarre Ruocco sottolinea l’importanza di fornire ai giovani che entrano nel comparto dell’accoglienza, soprattutto nei bar, dei punti di riferimento professionali, come da anni fa A.B.I. Professional.
Oggi intervistiamo Baldassarre Ruocco , napoletano di origini, ma toscano di adozione. Nasce verso la fine di novembre dell’1989 a Napoli e la sua famiglia si trasferisce a Piombino (Li) quando lui aveva 11 anni. I napoletani direbbero che “Baldo” è un “toscano verace”, difatti la sua parlata è tipicamente toscana, anche se, nel proseguire dell’intervista, emergono alcuni aspetti che tradiscono la sua origine napoletane, soprattutto quando ci racconta della sua carriera e si infervora per i suoi tanti progetti futuri.
Ma parliamo del suo percorso scolastico.
Baldo, terminate le medie, avrebbe voluto fare la scuola alberghiera, ma in zona allora non ce n’erano, quindi opta per la ragioneria. E, in effetti, come tanti adolescenti è difficile pensare a un futuro lavorativo. Ci ha pensato, però il cugino che lavora nel comparto da anni e lo inserisce in un bar e a Piombino. Lì inizia una gavetta che “non ha mai fine” cosi ci dice “Baldo”. Inizia pulendo i pavimenti, asciugando i bicchieri e pian pianino passa anche alla macchina dell’espresso. Lì inizia a capire che non sarebbe male poi arrivare a fare i cocktail.
Tra mare e mixology: la scoperta di una nuova passione nel mondo dei cocktail
“Baldo”, stagione dopo stagione, continua a lavorare al Bar del Porto e impara le dinamiche del lavoro, le ergonomie degli spazi e saper accogliere i clienti. È un lavoro pesante e i clienti che vengono a ristorarsi al Bar del Porto sono quelli che vanno all’Isola d’Elba, in Sardegna e in altre destinazioni su navi e traghetti. insomma persone che si apprestano a viaggi in terre che la maggior parte di loro considera di vacanza. Un mondo eterogeneo, multilinguistico, una torre di Babele per avere un riferimento mistico.