Quando il tè caldo incontra i cocktail. Una nuova frontiera per la mixology
Parlare di aperitivi con il tè non è una cosa tanto nuova, però mai come adesso, grazie a Protea, si sta sviluppando consapevolezza inerente l’uso di questa millenaria bevanda nei cocktail.
Dobbiamo innanzitutto fare una precisazione: il tè – parlo di quello in foglie – è sempre stato visto come una bevanda da servire calda perché legata a certi orari della giornata. Ebbene, da oggi non sarà più cosi.
Il tè come ingrediente per i cocktail dovrà essere visto come vien considerato dai produttori millenari: un liquore. Già, è cosi che viene definito il risultato dell’infusione delle varie tipologie di tè presenti sul pianeta, infusione che avrà una durata differente a seconda di quanto intenso si desidera l’aroma finale. Inoltre non dovrà obbligatoriamente essere bevuto caldo: è possibile lasciare che la temperatura si abbassi, così da cogliere al meglio l’intrinseco aroma naturale che ogni infusione è in grado di donare, ed ecco che grazie a questi semplici modus operandi “moderni” il tè si trasforma in “liquore” per i nostri cocktail.
Tutto questo è stato argomento di discussione a Torino, precisamente nell’ambito del salone Gourmet Expo Forum, dove, in un’area allestita da Protea e riservata a degustazioni e masterclass, è stata data la possibilità a coloro che si erano prenotati di assistere alla nascita di questa nouvelle vogue del tè. Grazie all’invito che Protea ha esteso ad A.B.I. Professional, ho potuto dare dimostrazione attraverso due masterclass di come possa essere valorizzata questa nobile bevanda.
prosegui la lettura su Italiaatavola